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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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De Natura Deorum III,40
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originale
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[40] Haec igitur indocti; quid vos philosophi, qui meliora? Omitto illa, sunt enim praeclara: sit sane deus ipse mundus. Hoc credo illud esse 'sublime candens, quem invocant omnes Iovem'. Quare igitur pluris adiungimus deos? Quanta autem est eorum multitudo: mihi quidem sane multi videntur; singulas enim stellas numeras deos eosque aut beluarum nomine appellas, ut Capram, ut Nepam, ut Taurum, ut Leonem, aut rerum inanimarum, ut Argo, ut Aram, ut Coronam.
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traduzione
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40. Queste le credenze di chi noti ha cultura. E voi filosofi che fate di meglio? Lasciamo pure da parte quanto voi
siete venuti affermando (trattasi indubbiamente di verit? di grande portata e di elevato valore) ed ammettiamo pure che
il mondo sia un dio. Sono anche disposto ad ammettere che esista quell'essere ? che in alto risplende e che tutti
chiamano Giove ?. Ma perch? allora oltre a questo dio ricorriamo a tutta una serie di divinit?? E quanto elevato ? il loro
numero! Per me sono decisamente troppi. Basti dire che tu annoveri fra gli d?i tutte le stelle, una per una, e le chiami o
col nome di un animale come la Capra, lo Scorpione, il Toro, il Leone, o col nome di esseri inanimati quali l'Argo,
l'Altare, la Corona.
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